Gagarin: Primo nello spazio

Il titolo del film è "Gagarin. Primo nello spazio", il regista è Pavel Parkhomenko.

Questo è il primo di una lunga serie di post incentrati sul cinema. Voglio ribadire, al lettore, che io non ho alcuna competenza in questo campo quindi l'analisi cinematografica la lascio fare a persone più competenti.

Se tratterò di alcuni film è soltanto perché mi voglio focalizzare su alcune riflessioni in campo astronomico. Le immagini sono state estrapolate dalle scene del film.

La trama

È il 12 aprile 1961, l'Unione sovietica sta per sorprendere l'intero mondo per la seconda volta (dopo sputnik1), la storica data che segna l'inizio di una nuova era. Certo che presentato così sembra la trama di un classico film di fantascienza, solo che questa è la storia dell'essere umano (quella insegnata nelle scuole).

Questa è la data in cui è avvenuto il primo volo spaziale con un uomo a bordo! Il protagonista di quest'impresa, ma anche del film, è niente poco di meno che: Jurij Gagarin.

La mia opinione

Mi piace molto la scelta narrativa che è stata fatta. Se nel film fosse stato raccontato soltanto la missione di Gagarin: lo spettatore avrebbe avuto una grave mancanza. I flashback, colmano proprio questa mancanza, danno infatti una vaga idea di tutto il lavoro che ha permesso il successo della missione. Il lavoro dietro le quinte.

Come l'addestramento psico-fisico degli astronauti, ma ancor più il lavoro tecnico e scientifico di tantissime persone che hanno reso possibile l'impresa, a capo di tutto c'era Sergej Pavlovič Korolëv. Fu lui a gestire il programma spaziale che permise a Jurij Gagarin di volare nello spazio.

La mia scena preferita nel film? Quando la radio informa la popolazione e in seguito si vede la reazione delle persone. Il mio momento preferito è, indubbiamente, quando un ragazzo entra in un aula e urla: "Il nostro uomo è nello spazio!" Quando l'ho visto la prima volta è stato per me il momento più emozionante.

L'atmosfera che si respira

La scena dell'alba (quando i due cosmonauti corrono) è molto rappresentativa secondo me. Infatti in questo giorno, più che in ogni altro, viene inaugurata una nuova era...

L'alba dell'era spaziale!

(Scena dell'alba)

Una cosa fatta bene è la ricostruzione della difficile condizione sotto la quale è cresciuto Gagarin. Il film riesce a raccontare bene quella che è la Russia durante la guerra fredda; si sente molto bene la tensione nell'aria e la voglia di eccellere in campo spaziale (prima degli Stati Uniti).

Inoltre è ben rappresentato l'allenamento disumano dei primissimi cosmonauti; era quasi richiesto di essere dei super-uomini, dal momento che si sapeva poco su come l'essere umano avrebbe reagito allo spazio cosmico.

(Scena del lancio)

La ricostruzione - per quello che sono riuscito a trovare sul web - sembra essere abbastanza affidabile. Ma per poter confermare con certezza voglio andare dritto alla fonte. Non so bene quando ma sono certo che leggerò il libro auto-biografico di Gagarin e sarà molto interessante fare un confronto (tra film e libro).

Povero German che, pur essendo stato sottoposto allo stesso addestramento, è destinato ed essere "l'eterno secondo". La scelta del primo uomo nello spazio è stata una scelta politica (entrambi i cosmonauti erano perfettamente preparati), le umili origini di Gagarin avrebbe - infatti - dato una buona propaganda al comunismo sovietico.

Lo consiglio?

Indubbiamente tutti conoscono Gagarin, ma quanti saprebbero dire qualcosa di più dopo la frase "primo uomo nello spazio"? Questo film (che si fa guardare da tutti) aiuta le persone a conoscere qualcosa in più sul uomo divenuto leggenda...

(Foto di Gagarin alla fine del film)

Quando un film racconta una storia vera: ha sempre una marcia in più; ma quando la storia, che il film racconta, è quella di Gagarin... l'emozione decolla alle stelle (letteralmente😜).

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